Per la prima volta dopo 14 trimestri di crescita consecutiva la variazione congiunturale italiana è stata negativa per due trimestri consecutivi: questo certifica che ci troviamo in recessione.
La notizia positiva è che continuiamo a crescere. Quella negativa è che lo facciamo con un andamento inesorabilmente lento.
Il primo trimestre del 2018 si è caratterizzato per una sostanziale tenuta della crescita registrata nel corso del 2017. La crescita rimane presente e stabile, ma la sua intensità è in riduzione, facendo intravedere nuvole all’orizzonte.
Quali sono le prospettive per l’Italia?
Veniamo da un 2017 positivo ma è necessario trovare le leve per approfittare di questa situazione economico-finanziaria-monetaria favorevole, molto più di quanto fatto finora.
Le regole e gli schemi con cui finora abbiamo guardato e analizzato l’economia stanno cambiando. La rivoluzione tecnologica, i fenomeni di digitalizzazione e automazione, l’invecchiamento della popolazione, il cambiamento degli stili di consumo e la globalizzazione possono aver modificato il paradigma economico da noi conosciuto.
Miglioriamo e cresciamo più di ieri. Questo è un fatto positivo. Ma dal confronto con gli altri Paesi europei rimaniamo indietro e crescere meno degli altri significa continuare a perdere posizioni, anche in un contesto di crescita.
Gli indicatori di sentiment del Club The European House – Ambrosetti sulla situazione economica attuale e sulle prospettive per il mercato del lavoro evidenziano un leggero arretramento, e confermano come il nostro sistema economico non riesca realmente ad accelerare, o quantomeno a tenere il passo con le altre economie dell’Eurozona.
Anche in questi primi 3 mesi, come nell’ultimo trimestre del 2016, il quadro si è caratterizzato per alti livelli di incertezza, sul fronte economico e geo-politico. Incertezza che è diventata la “nuova normalità” come molti imprenditori e vertici di grandi imprese italiane ci hanno comunicato in questi mesi.
Gli indicatori dell’Ambrosetti Club Economic Indicator sono arrivati alla 15esima rilevazione. Dall’ultima rilevazione di settembre molti sono i fatti che hanno cambiato il panorama internazionale e nazionale.
Il dato del Prodotto Interno Lordo del secondo trimestre, che evidenzia una crescita vicina allo zero, è un campanello d’allarme. Ci dice come sia necessario agire subito su elementi strutturali del sistema economico per favorire l’incremento della produttività e della competitività.