L’industria italiana della moda rinnova l’appuntamento di Venezia con il “Venice Sustainable Fashion Forum".

Giunto alla 2^ edizione, il Forum si sta affermando come l’evento di riferimento annuale sulla sostenibilità nella filiera della moda, con focus tematici utili ad analizzare il presente e forgiare il futuro di un settore chiave per la transizione sostenibile.

L'evento si è svolto giovedì 26 ottobre e venerdì 27 ottobre 2023 a Venezia, presso Fondazione Giorgio Cini, promosso da Confindustria Veneto Est - Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso, Sistema Moda Italia e The European House – Ambrosetti, con il contributo di numerosi operatori del settore: Alperia, D.B. Group, DNV – Supply Chain & Product Assurance, Give Back Beauty, Greenberg Traurig Santa Maria, Leaf Foundation, Physis, Samsung Galaxy, Sopra Steria, Unicredit, Gruppo Mastrotto, Gruppo Florence, Acimit, Assomac, Carbonsink, Chargeurs PCC, Clerici Tessuto, FGL International, Fiorini International, Guess Europe, Pattern Group, Unisalute.

Hashtag ufficiale: #VeniceSFF   



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Perché un Forum sulla sostenibilità nella moda

Il Forum punta a diventare l’evento di riferimento annuale per discutere il tema della sostenibilità nel settore moda e comprendere presente e futuro di una filiera chiave per la transizione sostenibile.

Alla prima edizione hanno partecipato istituzioni, ONG, brand, professionisti di filiera, rappresentanti del mondo dell’industria e dell’impresa, opinion leader, protagonisti della trasformazione sostenibile, insieme per identificare le sfide prioritarie, indicare una strada condivisa di cambiamento e avviare un percorso di trasformazione fattivo e basato su evidenze scientifiche e misurabili.

Infatti, misurare l’impatto complessivo del settore e delle sue filiere non è semplice, a causa della scarsità di dati comparabili. Secondo le rilevazioni effettuate da The European House - Ambrosetti, infatti, le stime sulle emissioni di carbonio del settore moda registrano uno scostamento fino al 310% tra le diverse fonti interpellate; similmente, le stime sui prelievi annuali di acqua dolce da parte delle imprese evidenziano variazioni fino al 172% l’una dall’altra e fino al 429% rispetto ai dati sull’utilizzo di acqua per la produzione di jeans.

A fronte però di questo scenario di incongruenza delle rilevazioni, su cui poi leader politici e aziendali sono chiamati quotidianamente a prendere decisioni fondamentali, emerge l’obbligo per circa 1.000 aziende europee dei settori fashion e lusso di rendere pubbliche annualmente le loro performance quantitative di sostenibilità a partire dall’anno fiscale 2023 o, al più tardi, dal 2024, secondo gli standard introdotti dalle nuove direttive europee. L’Italia, in particolare, è prima in Europa per numero di imprese interessate da questa scadenza, quasi 300, seguita dalla Francia con più di 130 e dalla Germania con 110, mentre tutti gli altri paesi dell’area UE presentano una media di circa 25 aziende interessate. Numeri che certificano come la transizione sostenibile sia una questione strategica per l’industria nazionale della moda, che, con un fatturato di circa 100 miliardi, oltre 500.000 addetti e più di 60.000 aziende, ha il dovere e l’onere di essere al centro del dibattito globale del settore e indicare una strada per la riduzione degli impatti ambientali, sociali ed economici generati da questa industria. 

Per informazioni:

The European House – Ambrosetti
forumvenezia@ambrosetti.eu
+39 02 46753.638  / +39 02 46753.626


Sistema Moda Italia
comunicazione@sistemamodaitalia.it
+39 02 64119318




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