13 Marzo 2024

I pagamenti cashless in Italia contribuiscono alla transizione ecologica

I pagamenti cashless contribuiscono alla transizione ecologica, con un’impronta di carbonio inferiore del 21% rispetto al contante. Eppure, l'Italia si trova al secondo posto in Europa, dopo la Germania, per le emissioni totali di CO2 generate dai pagamenti in contante, con oltre 160,8 mila tonnellate di CO2, circa 2,7 kg per abitante. 

Questo dato proviene dal Rapporto 2024 della Community Cashless Society, la piattaforma di alto livello creata da TEHA per la produzione di idee e contenuti sui pagamenti elettronici e per un confronto costruttivo tra la business community e le Istituzioni, nello spirito di sviluppare azioni concrete a beneficio del Paese. 

Il 4 aprile 2024 verrà presentato a Cernobbio il Rapporto completo, in occasione di un evento riservato ai Partner della Community e alla stampa, con a seguire una discussione tra autorità, istituzioni e aziende. I risultati delle survey ai cittadini e alle aziende e l’aggiornamento dell’Osservatorio della Community - con gli Indici quantitativi sulla diffusione della Cashless Society in Italia, in Europa e nel mondo - verranno pubblicati nella pagina della Community.

La Community ha inoltre realizzato una survey agli esercenti, che mostra che l'Italia dei pagamenti digitali sta accelerando, anche se rimane ancora un forte attaccamento al contante. La survey, condotta quest’anno per la prima volta da TEHA su un panel di 500 esercenti, evidenzia come sia l'aumento della domanda da parte della clientela a spingere l’accettazione del cashless.

Sono 8 su 10 gli esercenti che, oltre al contante, accettano pagamenti digitali, sebbene solo una piccola percentuale accetti modalità P2P (come Paypal e Satispay). Di questi, il 58% ha introdotto i pagamenti digitali per venire incontro alla richiesta dei clienti. Infatti, senza pagamenti digitali, gli esercenti stimano di perdere in media il 26% della clientela, con picchi superiori al 60% in settori come Alimentari, Abbigliamento, Bar/Tabacchi e Hotel/Strutture ricettive. Oltre il 50% degli intervistati ha registrato un aumento delle vendite con l'introduzione del cashless.

Tuttavia, nonostante la percezione di maggiore sicurezza dei pagamenti digitali rispetto al contante, solo il 13,7% degli intervistati ha aumentato l'adozione del cashless per questo motivo. Anzi, il 20% degli esercenti considera ancora il contante il metodo di pagamento più sicuro, rivelando una certa resistenza al cambiamento. Interessante notare come la dipendenza dal contante e la percezione di sicurezza sia più pronunciata nelle regioni del Mezzogiorno. Questo suggerisce la presenza di forti divari Nord-Sud relativi all’accettazione e all’utilizzo del cashless.

Oltre ai pregiudizi culturali, un altro ostacolo è rappresentato dalla cultura digitale diffusa tra gli esercenti. Il 60% giudica basso o molto basso il grado di raccolta e valorizzazione dei dati dei propri clienti, mentre il 26% non utilizza il web per la propria attività. Inoltre, quasi il 50% dei rispondenti non ritiene di avere bisogno di competenze digitali avanzate.

Tuttavia, questo scenario contrasta con l'ampio spazio che metodi di pagamento avanzati come il Buy Now Pay Later (BNPL) stanno guadagnando. Nel 2023, ben il 40% degli utenti ha effettuato almeno il 10% dei propri acquisti online rateizzando i pagamenti digitali con soluzioni BNPL. Dato ancora più interessante è che il 60% degli utenti senza questa opzione non avrebbe finalizzato l'acquisto.

 

"L'Italia sta abbracciando sempre più i pagamenti digitali, ma restiamo un Paese ancora cash-based. La ricerca sui comportamenti degli esercenti rivela un quadro complesso, dove le dinamiche di sviluppo del cashless si intrecciano con ostacoli culturali e preconcetti. Serve rimuovere le barriere che ostacolano la promozione dei pagamenti digitali. La spinta della clientela, che rappresenta il driver principale di trasformazione, potrebbe diventare ancora più importante con la diffusione, ad esempio, delle soluzioni Buy Now Pay Later. Ci auguriamo che a Cernobbio possa esserci l’opportunità di condividere come il percorso di digitalizzazione e modernizzazione potrà essere realizzato solo attraverso la piena collaborazione e l’impegno di tutti gli stakeholder pubblici e privati". 

Lorenzo Tavazzi (Senior Partner e Responsabile Area Scenari e Intelligence di The European House –Ambrosetti)