21 Dicembre 2022

Sostenibilità al centro delle strategie della supply chain del fashion

Si è svolta a Milano la riunione del 6° anno del Think Tank Fashion&Luxury Supply Chain, che ha ripreso gli incontri in presenza dopo due edizioni in digitale. Lanciato nel 2016 nell’ambito della Global Fashion Unit di The European House - Ambrosetti, il Think Tank riunisce periodicamente oltre 50 Direttori Supply Chain per condividere la loro visione sulle priorità e le sfide strategiche per l'industria del fashion e del lusso. 

Nel corso della discussione, l’Advisory Board ha commentato i risultati della prima edizione del Venice Sustainable Fashion Forum, presentati da Flavio Sciuccati, Senior Partner e Director Global Fashion Unit. Nella due giorni ospitata dalla Fondazione Giorgio Cini di Venezia sono intervenuti 300 rappresentanti di istituzioni e aziende della filiera della moda, con 800 collegati da remoto.

Il tema della sostenibilità della moda continua ad attirare interesse, come dimostrato anche dalle numerose riprese stampa dell’evento e dei contenuti dello studio “Just Fashion Transition”, presentato da Carlo Cici, Partner e Responsabile dell’Area Sustainability, che mette a fuoco le criticità e le opportunità della transizione sostenibile nel settore moda

Tra le 6 proposte dello studio, i membri dell'Advisory Board hanno messo al primo posto la necessità di promuovere un cambiamento culturale positivo. Per questi addetti ai lavori delle Supply Chain, sia delle aziende di filiera che dei brand del Fashion & Luxury, questo cambiamento culturale non deve limitarsi al consumatore ma riguardare anche, se non soprattutto, i decisori del settore. Per tale motivo, la sostenibilità deve entrare anche nei Board delle aziende della moda ed essere nell’agenda dei CEO.

Le alleanze sono un altro argomento chiave emerso dal nostro tavolo: per chi lavora a stretto contatto con le PMI è chiaro che solo attraverso piattaforme comuni di filiera che dialogano con i brand si potranno raggiungere gli obiettivi comuni: da un lato la semplificazione della gestione della sostenibilità e dall’altro l’adeguamento alle normative UE in materia, che a partire dal 2025 richiederanno a numerose aziende europee, tra l’altro, la disclosure delle performance ESG, il rispetto di requisiti di sostenibilità nella fase di design e la riduzione di sprechi nel corso di tutto il ciclo di vita del prodotto.