06 Aprile 2024

L’Agenda per l’Europa per il 2024 secondo la business community di Cernobbio

Nella giornata dedicata all’Agenda per l’Europa e per l’Italia, i rappresentanti della business community partecipanti alla trentacinquesima edizione del Workshop annuale: "Lo scenario dell’Economia e della Finanza" sono stati invitati a esprimere la propria opinione sulle sfide in essere nell’attuale contesto economico e geopolitico.

Dal primo quesito, è emersa solida – con oltre il 75% di risposte affermative – la fiducia della platea nei confronti delle istituzioni europee alla luce delle crisi geopolitiche. Se tuttavia, la fiducia nelle istituzioni europee resta “invariatarispetto al 2023 per il 38,5% della platea (27,6% il dato 2023), la fiducia è cresciuta per il 38% della platea, un valore però di oltre 10 punti percentuali inferiore rispetto a quanto rilevato nel 2023. 

Alla domanda “Secondo lei quale Unione Europea si configurerà dopo le elezioni parlamentari del 6-9 giugno”, la platea si è divisa con un 31,7% secondo cui “cresceranno i partiti euroscettici e populisti creando sfide per la coesione europea” e un 37,8% secondo cui “ci sarà maggiore impulso verso l’integrazione europea, in particolare su settori come la difesa, l’immigrazione, l’economia, la fiscalità”. Solo il 2,5% ha evidenziato fiducia nella possibilità che l’Europa possa essere “più forte e unita”, mentre per l’11% della platea l’Europa sarà “più debole e frammentata”. 

Con il secondo televoto della giornata, i partecipanti si sono espressi sull’operato della BCE, l’impatto dell’innovazione tecnologica sul sistema finanziario e bancario e sul futuro del Single Market.

Alla domanda “La politica monetaria della BCE sembra orientata ad effettuare un calo dei tassi prossimamente. Qual è il suo giudizio sull’operato della BCE?”, ha espresso una valutazione positiva circa il 29% della platea (molto positiva per il 6,8%), solo il 18,7% ha espresso un giudizio da negativo a molto negativo.

Assolutamente positivo l’impatto dell’innovazione tecnologica nel sistema bancario e finanziario: perché semplifica e rende più rapidi i processi, per il 47,8%, della platea; perché consente di realizzare servizi personalizzati alle imprese per il 26,1; perché contribuisce all’informazione e alla resilienza finanziaria per il 14,5% dei rispondenti. Gli scettici per i rischi connessi alla cybersecurity, sono il 2,9%, mentre per il 7,6 dei partecipanti al voto, la tecnologia non risponderebbe alle esigenze del cliente

In vista della presentazione del Rapporto sul Futuro del Single Market di Enrico Letta alla Commissione Europea a giugno la platea è stata chiamata ad esprimersi in merito al grado di integrazione del mercato: ancora poco (53,3%) o per nulla integrato (7,8%) il Single Market europeo secondo i partecipanti. Prioritaria per i partecipanti l’integrazione completa in materia di mercati finanziari secondo il 41,4% dei votanti,  nella difesa per il 32,1% ; nell’energia per il 18,6%; nelle telecomunicazioni per il 7,1 %.

Il terzo quesito ha riguardato il posizionamento dell’Europa in relazione all’Intelligenza Artificiale. Per oltre il 70% l’Europa non devolve sufficienti risorse per start up innovative e ricerca e sviluppo” e circa il 15% vede l’Europa “all’avanguardia sullo scenario regolatorio e tutela della privacy”.