03 Settembre 2023

Il ruolo delle partnership per l’empowerment femminile, strumento di crescita e sviluppo sostenibile

Nell’attuale scenario, costellato da sfide senza precedenti, con profonde implicazioni per la sostenibilità economica e sociale dei Paesi – tra cui, il declino demografico e di fertilità – il riconoscimento e la promozione del contributo di valore portato dalle donne nel mercato del lavoro e nella società è diventato urgente più che mai. Nonostante il notevole seguito pubblico ottenuto da temi critici come l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile, la disparità di genere persiste.

I risultati della seconda edizione dell’Osservatorio permanente sul Women’s Empowerment sono stati presentati da Arancha González Laya durante la 49^ edizione del Forum di Cernobbio di The European House - Ambrosetti.

Lo studio sottolinea la necessità di sforzi comuni e un impegno costante nel lungo periodo, per dare un contributo concreto verso l’empowerment delle donne ed evitare di fare passi indietro. Il report, a cura dell’Ambrosetti Club di The European House – Ambrosetti, mostra che chiudere il divario di genere e pareggiare l’occupazione maschile e femminile potrebbe portare a un impatto economico fino a 11,7 triliardi di dollari nei Paesi G20 e in Spagna – equivalente al 14% del GDP dell’intero G20. Per raggiungere l’obiettivo del tasso di occupazione, 392,9 milioni di donne dovrebbero trovare impiego.

Nonostante l’impegno di diversi Paesi, non esiste un sistema di valutazione e monitoraggio delle iniziative di Women’s Empowerment realizzate o in corso di attuazione. L’Osservatorio si è proposto di misurare il progresso internazionale in questa direzione e di sistematizzare le buone pratiche, sulla base dei principi di accountability e misurazione degli impatti sociali, economici e culturali. Sulla base delle attività condotte nell’ultimo anno, sono stati sviluppati due Indici compositi:

  • Women’s Empowerment Progress Index (WEPI), aggiornato al 2023, misura, monitora e traccia gli sviluppi nei Paesi G20 e in Spagna, in numerosi domini dell’empowerment femminile, con l’obiettivo di promuovere le politiche vincenti
  • EU SheWorks Index, un nuovo indice creato per evidenziare l’importanza di dare accesso alle donne al mercato del lavoro, con un focus sui Paesi UE-27 e il Regno Unito

I risultati del Women’s Empowerment Progress Index 2023 mostrano ancora una volta la Francia in cima alla classifica, seguita da Regno Unito e Australia, mentre in fondo troviamo Turchia, Arabia Saudita e India. L’Italia si classifica sesta, con un punteggio di 83,1 su 100. Uno dei punti di forza del Paese è il numero di posti occupati da donne nei board di società quotate (42,6% vs la media del 26,5% in ambito G20 e Spagna), anche grazie all’attuazione della Legge Golfo-Mosca. Gli aspetti più critici in Italia invece sono il tasso di partecipazione delle donne nel mondo del lavoro (56,4% vs 61,4%), e il numero di donne in posizioni manageriali (28,6% vs 30,9%).

Lo EU SheWorks Index mostra una concentrazione di best performer nel Nord Europa, con Svezia, Irlanda e Finlandia nelle prime tre posizioni. Grecia, Italia e Romania sono agli ultimi tre posti. Con un punteggio di 5,4 su 100, l’Italia ha una quota estremamente alta di donne che hanno un lavoro a tempo parziale involontario, ossia che accettano questa tipologia di contratto perché prive di alternative (52,6% vs 23% in UE), o che non hanno un lavoro a causa di delle loro responsabilità di cura verso la famiglia (3,1% vs 1,2% in UE).

Alla luce di questi dati, l’Italia dovrebbe intervenire rafforzando la partecipazione a percorsi di istruzione e formazione e riducendo il lavoro part-time involontario, per aumentare l’occupabilità femminile. Una presa d’azione è urgente: ai ritmi correnti il nostro Paese avrebbe bisogno di 74 anni per raggiungere il punteggio dei tre top performer del 2023.

 A seguito del lavoro svolto per la realizzazione del primo Report dell’Osservatorio e dei preziosi input offerti dagli Advisor, Partner e membri dell’Ambrosetti Club, abbiamo identificato tre aree di intervento prioritarie in ambito di empowerment femminile, che potrebbero beneficiare della collaborazione tra settore pubblico e privato:

  1. equilibrio vita-lavoro
  2. sostenibilità e decision making
  3. STEM e occupazione

Le principali conclusioni emerse dai lavori della seconda edizione dell'Osservatorio sul Women’s Empowerment sono:

  • Una maggiore e migliore raccolta dei dati è una priorità assoluta. Misurare i progressi significa dotare i Paesi di uno “strumento di miglioramento pronto all'uso” e anche dare “una spinta gentile” verso il raggiungimento degli obiettivi comuni
  • I Paesi devono stanziare bilanci pubblici specifici per le politiche di genere, fornire le risorse necessarie per attuare le iniziative, monitorare i progressi e comunicare l'impegno ad affrontare le disuguaglianze di genere
  • La aziende devono dare priorità all'equilibrio tra lavoro e vita privata, come strumento chiave per promuovere l'occupazione femminile e creare un ambiente più solidale e inclusivo per tutti i genitori e le persone che hanno responsabilità di cura verso altri
  • La società deve promuovere l'integrazione delle donne nei processi decisionali legati alla sostenibilità, un passo essenziale per promuovere una transizione più rapida, efficace ed equa verso un futuro sostenibile
  • Gli enti di istruzione devono sostenere l'integrazione dell'istruzione STEM in tutti i programmi accademici (anche in quelli più umanistici) a ogni livello di istruzione, per fornire agli studenti e ai lavoratori una competenza versatile per il futuro.


Scarica il report 2023 dell'Osservatorio sul Women's Empowerment

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